5 orologi spaziali fuori dal mondo

Il più famoso orologio spaziale è senza dubbio l’Omega Speedmaster. Così famoso, infatti, è uno dei pochissimi segnatempo iconici che godono di un riconoscimento istantaneo ben oltre gli appassionati di orologi.

Ciò che non è altrettanto noto sono i test estremi che la NASA ha sottoposto all’originale 321 Speedmaster. All’inizio del suo programma Gemini nel 1961, la NASA si rese conto che i suoi astronauti avevano bisogno di un orologio in grado di affrontare le temperature estreme e le forze g sperimentate durante il volo spaziale. Così, nell’ottobre del 1964, i produttori di orologi da polso furono contattati e gli fu chiesto di presentare orologi che ritenevano avrebbero funzionato per le missioni spaziali. Solo quattro marchi hanno avuto il coraggio di ascoltare la chiamata: Hamilton, Rolex, Longines e Omega.

La NASA ha immediatamente respinto l’ingresso di Hamilton. Un po’ sconcertante, l’azienda aveva presentato un orologio da polso invece di un orologio da tasca. L’agenzia spaziale ha quindi sottoposto le voci Rolex, Longines e Omega a 11 test progettati per simulare le condizioni nello spazio e sulla luna stessa.

Questi test di durata includevano 48 ore a 70°C, quindi 30 minuti a 93°C, quindi quattro ore a -18°C; quindici cicli di 45 minuti alternati tra 71°C e -18°C; accelerazione da fermo a 7,25 g entro cinque minuti, poi 16 g per 30 secondi, lungo tre assi; vibrazione da 5 a 2.000 Hz lungo tre assi, con accelerazione di almeno 8,8 g; e decompressione per 90 minuti quasi sotto vuoto a 10-6 atmosfere.

Sia il Rolex che il Longines hanno fallito nelle prove ad alta temperatura, ma l’Omega ha continuato a funzionare durante tutti gli 11 test e gli è stata debitamente assegnata la certificazione della NASA. Giusto, quindi, che fa la nostra lista qui sotto del gruppo selezionato di cinque orologi collegati con avventure spaziali.

Se acquisti qualcosa utilizzando i link nelle nostre storie, potremmo guadagnare una commissione. Questo aiuta a sostenere il nostro giornalismo. Scopri di più. Si prega di considerare anche iscrivendoti a WIRED

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *