Finale di Copa América: Lionel Messi prova a uccidere i suoi fantasmi
La sua replica, e quella dell’Argentina, sarebbe senza dubbio che non è il momento delle mezze misure. Non c’è un solo giocatore nella rosa dell’Argentina che l’abbia vista vincere un Mondiale. La maggioranza non ha mai visto il proprio paese alzare il trofeo della Copa América, che l’Argentina non vince dal 1993.
Ha fatto finali, ovviamente, e molte: perdendo contro il Brasile in Copa nel 2004 e 2007, e contro il Cile nel 2015 e 2016. Data la frequenza con cui si gioca il torneo – una volta ogni sei mesi, a quanto pare – e date le risorse dell’Argentina, una generazione senza vittoria e il graduale declino dell’Argentina dalla potenza mondiale al secondo posto abituale, è fonte di pungente imbarazzo.
Per Messi, però, è più personale. Due volte negli ultimi anni ha preso in considerazione l’idea di allontanarsi dalla nazionale, dichiarando di fatto più guai che ne vale la pena: una volta dopo aver perso la finale di Copa América 2016 e un’altra, più definitivamente, all’indomani dell’eliminazione anticipata dell’Argentina dal 2018 Coppa del Mondo.
Fuori dall’Argentina, sarebbe stato perdonato per averlo fatto. Per anni, la federazione calcistica del paese sembrava avere poca o nessuna idea di come costruire un palcoscenico adatto per il miglior giocatore, certamente della sua generazione e forse di qualsiasi altra. Ci si aspettava che Messi portasse un’intera nazione sulle spalle; quando inciampava sotto il peso, era perché era troppo debole, non perché il carico era troppo pesante.
Inoltre, a livello personale, non aveva bisogno di successi internazionali. Il calcio è passato dall’era in cui la grandezza è stata forgiata nel calore bianco dei Mondiali e dei campionati continentali. Sempre più spesso è la Champions League a definire non solo lo status di un giocatore, ma anche la sua eredità. Fu lì che Messi, vincitore di quattro titoli con il Barcellona, si era reso immortale.
E ancora non riusciva ad andarsene. Messi è tornato dopo il 2016 ed è tornato dopo il 2018 ed è lì, ora, a 34 anni, ufficialmente svincolato dopo la scadenza del suo contratto al Barcellona. Anche se i restanti anni della sua carriera sono improvvisamente impantanati nell’incertezza – la precaria situazione finanziaria del club fa sembrare che non possa, in realtà, essere in grado di riacquistarlo – Messi sta facendo quello che ha dovuto fare per un decennio e mezzo: trascinando dietro di sé l’Argentina.