C’è un modo per tornare indietro per una stella del calcio dimenticata?


Il Barcellona ha perso in casa. Così ha fatto il Siviglia. Tecnicamente, la stessa cosa è successa all’Atlético Madrid, anche se la casa, in questo caso, somigliava moltissimo al Bucarest. Non è stato fino a mercoledì sera – l’ultima possibilità per evitare una spazzata pulita indesiderata – che una squadra spagnola è riuscita a vincere negli ottavi di finale di Champions League.

Anche allora, il Real Madrid non si è coperto esattamente di gloria. Privato di Sergio Ramos e Karim Benzema, il campione spagnolo ha guardato ogni centimetro la forza sbiadita. L’Atalanta aveva espulso Remo Freuler, un cartellino rosso probabilmente meglio descritto come discutibile – all’inizio del primo tempo, e ancora il Real Madrid ha lavorato duramente, tenuto a bada fino a quando Ferland Mendy non si è accucciato un tiro dalla distanza con 82 minuti passati.

Tra il 2011 e il 2017, la Spagna ha vantato due semifinaliste di Champions League ogni stagione. La Liga è stata, secondo l’indice più facilmente disponibile, il campionato più forte d’Europa. Nel 2018 e nel 2019, il numero dei semifinalisti è sceso a uno. L’anno scorso, non è stato ridotto a nessuno. Anche tenendo conto della particolare affinità del Real Madrid per questa competizione, la squadra di Zinedine Zidane avrà probabilmente bisogno di un pareggio favorevole ai quarti di finale per migliorare quel record.

Certo, parte di ciò può essere spiegato dai travagli dei singoli club: la ben documentata scomparsa del Barcellona, ​​la continua sensazione che anche il Madrid sia arrivato alla fine di un’era.

Ma potrebbe essere più profondo di così: l’Atlético Madrid è apparso imperioso a livello nazionale ma è stato fatto per sembrare insensibile dalla quinta miglior squadra della Premier League. Le squadre spagnole hanno vinto sette delle ultime 11 edizioni di Europa League, ma le due squadre che probabilmente rimarranno nella competizione oltre questa settimana, Granada e Villarreal, non cercano una partita per il contingente inglese.

Forse non dovrebbe essere una sorpresa. Per un decennio, La Liga ha esportato idee nel resto d’Europa. Negli ultimi anni, la Germania e l’Inghilterra sono emerse come i motori dello sviluppo del gioco, le case del suo pensiero più sofisticato e all’avanguardia. La Spagna, senza accorgersene, è rimasta indietro, non solo economicamente, ma anche tatticamente.



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